Sentiamo sempre più spesso parlare di Industria 4.0 e, anche se il concetto di ‘quarta rivoluzione industriale’, il processo che porterà alla produzione industriale all’automatizzazione e connessione, è ormai entrato nel sentire comune, abbiamo chiesto al Dott. Enrico Ferla, consulente aziendale ed esperto di Industria 4.0, di parlarcene e descriverne gli elementi fondamentali.
Buona lettura!
La storia
Credo debba essere assolutamente indispensabile comprendere cosa sia Industria 4.0.
Stiamo assolutamente parlando di “opportunità di crescita” e di collateral financial opportunity.
L’espressione “Industrie 4.0” viene coniata per la prima volta alla Fiera di Hannover nel 2011 in Germania, laddove si affrontarono soluzioni e strategie per competere con l’evoluzione tecnologica che si stava delineando: il mondo industriale/manifatturiero dovrà riuscire ad evolversi tecnologicamente con una crescente integrazione di “sistemi cyber-fisici” (cyber-physical systems o CPS) nei processi industriali.
Ecco quindi che si attribuisce proprio alla Germania l’avvio della Rivoluzione o meglio di un processo irreversibile nel combinare la ripresa economico finanziaria alla tecnologia.
La crisi
Non da sottovalutare però che i paesi europei erano in quegli anni ancora inghiottiti da una profonda crisi.
L’incertezza per il futuro dilagava. Ciò significava che difficilmente l’imprenditore medio si sarebbe avventurato nel rivoluzionare la propria produzione. Inoltre non era assolutamente da sottovalutare l’altro settore in crisi: la finanza!
L’obiettivo
Automatizzare le produzioni e gestirle con le nuove tecnologie è tutt’ora l’obiettivo fondamentale di Industria 4.0.
Si intende infatti l’inserimento nei lavori svolti dagli esseri umani, di macchine intelligenti e connesse a Internet. L’obiettivo è di creare un vero e proprio network di macchine capaci di produrre di più e con meno errori e al tempo stesso di modificare autonomamente gli schemi di produzione a seconda degli input esterni che ricevono. Il tutto mantenendo livelli elevati di efficienza.
“Non bastano le competenze tecniche. Lo smart manufacturing richiede un nuovo modello di formazione ma anche un forte coinvolgimento della leadership aziendale. I rischi principali? “Iniziare progetti troppi complicati e darsi obiettivi irraggiungibili. La trasformazione è un percorso…”
In queste poche righe tratte da una dichiarazione di Dambach Ceo di Bosh Italia è riassunto il concetto di Industria 4.0.
Non vi può esser nessuna rivoluzione senza programmazione; avere una strategia ben chiara fa sì che si possano programmare e toccare tutti gli aspetti e le competenze che portano all’innovazione aziendale. Si tratta di prendere in mano la propria Azienda sotto tutti i profili e non solamente dal punto di vista produttivo.
E’ una “rivoluzione” del concetto d’Azienda ed un processo assolutamente irreversibile.
Si stima che il 60% delle aziende che non si innoveranno saranno destinate a chiudere.
Le resistenze maggiori al cogliere l’innovazione in corso? Le problematiche finanziarie delle imprese!
I piani di incentivazione
Vi era quindi paradossalmente la necessità di affiancare la Rivoluzione con un piano di incentivazione affinché vi potesse essere una forte spinta soprattutto “emotiva” nell’affrontare la Rivoluzione.
Cogliendo spunto da quanto fatto in Germania si sono delineati interventi affinché si creassero dei piani di incentivazione. Ecco quindi che all’interno delle proprie leggi di bilancio ogni Stato membro della UE ha dato vita a strumenti che accompagnassero finanziariamente le Imprese.
Inizialmente i “progetti” non erano assolutamente chiari.
Già da qualche anno si sono difatti avute opportunità con I POR FESR (Programma Operativo Regionale (POR), del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) ma il bello doveva ancora venire.
Oggi stiamo vivendo la pienezza dell’enfasi agevolativa: rifacendomi alle parole di Dambach e a tutta la logica di applicazione dell’innovazione aziendale possiamo accedere ad agevolazioni specifiche che ci incentivano sempre più all’affrontare il cambiamento.
Fatto salvo che si consiglia di porre in essere un “progetto di sviluppo” che deve essere assolutamente accompagnato dalla professionalità di consulenti ad hoc, prendiamo per esempio un’Azienda che intenda innovarsi per porsi in modo competitivo sul mercato.
Quali le opportunità oggi presenti?
Finanziariamente parlando vi è il Bando Beni Strumentali detto anche “Nuova Sabatini” che per gli investimenti in innovazione (sia beni strumentali che software) garantisce un contributo in conto interessi del 3,575%; ovviamente trattandosi di un bene I 4.0 vi è la possibilità di utilizzare “l’Iper-Ammortamento al 250%”: un forte incentivo che mi permette di ridurre il carico fiscale.
Il Bonus Formazione 4.0 sempre nella logica di trasferire competenze al personale dell’Azienda e di ridurre l’impatto deli direct cost.
Il Bonus R&S che dà una spinta non indifferente soprattutto con l’erogazione di un credito d’imposta del 50% sulla spesa ammissibile ed attribuibile a tutte le imprese che effettuano investimenti in di sperimentazione o di innovazione di prodotto.
Il Bonus Pubblicità erogabile sotto forma di credito di imposta nella misura del 90% delle spese ammesse per dare una forte spinta commerciale e nella divulgazione dei prodotti per tramite della pubblicità.
Questi sono solo alcuni degli aspetti di incentivazione inerenti ”il Piano Nazionale Industria 4.0” ma molti altri sono alle porte soprattutto con il prossimo step Impresa 4.0.
Concludo con una citazione sicuramente calzante e stimolante:
“Se si vuole convivere bene con il cambiamento, una cosa che conviene senz’altro fare è quella di smettere di fare l’amante e sposarselo!”
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