Da qualche anno, esattamente dal 2012, a gennaio esce il Digital Report di We Are Social, lo studio completo circa l’utilizzo del digitale, dei canali social e dei dispositivi mobile in tutto il mondo.
Come sempre, all’analisi dello scenario globale si aggiunge uno spaccato sull’Italia, che anche quest’anno, ci porta dei dati veramente interessati per capire come internet, e il web, abbiano cambiato la nostra società.
Ma perché è così importante avere chiari i numeri e le logiche del digitale in Italia e nel mondo?
Innanzi tutto perché è ormai chiaro che il futuro sviluppo del Paese Italia, passa attraverso il digitale e le infrastrutture immateriali, in seconda battuta perché è fondamentale capire che per evolvere in tal senso, in un contesto complesso come la nostra realtà, si dovrebbe cominciare a ragionare in termini di apprendimento e cultura digitale. Il che non significa saper utilizzare uno smartphone, ma soprattutto capire le logiche, le policy, le problematiche ed i numeri che stanno dietro lo sviluppo della cultura digitale.
Anche se il giudizio del Desi (Digital Economy and Society Index) rimane impietoso (25esimi in Europa davanti solamente a Bulgaria, Grecia e Romania), in Italia negli ultimi anni si sta muovendo finalmente qualcosa: il progetto Anagrafe Nazionale, il sistema pagoPA e i primi esperimenti con SPID sono tre prove di come il modello nord europeo sia in alcune parti replicabile anche da noi.
Ma entriamo nei dettagli del rapporto We are Social 2019, per conoscere le informazioni più significative svelate dallo studio.
Su scala globale, abbiamo registrato nel 2018 un forte incremento dell’utilizzo del web, con oltre un milione di nuovi utenti ogni giorno
Lo studio parla di:
- 5,11 miliardi di utenti mobile al mondo, un incremento di oltre 100 milioni (+2%) rispetto all’anno precedente;
- 4,39 miliardi di utenti internet al mondo, un incremento di oltre 366 milioni (+9%) rispetto all’anno precedente;
- 3,48 miliardi di utenti social, un incremento di oltre 288 milioni (+9%) rispetto all’anno precedente; di questi, 3,26 miliardi di utenti che accedono alle piattaforme social da mobile, un incremento di 297 milioni (+10%) rispetto all’anno precedente.
Lo scenario digital in Italia nel 2019
Internet
Sono quasi 55 milioni gli italiani ad accedere ad internet, vale a dire oltre 9 su 10, in forte incremento.
Si è inoltre registrata un’ulteriore crescita di utenti di piattaforme social, ora 35 milioni, +2,9% rispetto al 2017, con ben 31 milioni di persone attive su queste piattaforme da dispositivi mobili, un incremento del 3,3%.
Dal punto di vista della fruizione, rimangono veri diversi dei risultati già registrati nel 2018: passiamo oltre 6 ore al giorno connessi (di cui circa un terzo sui social) contro le meno di 3 in cui guardiamo la tv (lineare e non).
Quasi 9 persone su 10 (l’88%) accedono ad internet almeno una volta al giorno: in breve, 6 ore al giorno, tutti i giorni, quasi tutti.
Importantissimo lo stream di contenuti: il 92% degli italiani infatti guarda video online (il 43% effettua streaming da tv connesse).
Anche il mondo gaming è assolutamente da non sottovalutare: un italiano su 6 gioca in modalità streaming live, mentre l’11% guarda altri gamers giocare online, il 5,4% in relazione a campionati di e-sport.
Prende piede anche la tecnologia voice: il 2018 ha visto il rilascio sul mercato italiano sia di Google Home, in Marzo, sia di Amazon Echo, in Ottobre.
Il risultato? Quasi 1 italiano su 3 (30%) utilizza regolarmente le funzioni di ricerca vocale o comandi vocali.
Social
Sono oltre 35 milioni gli italiani attivi sulle piattaforme social, 31 milioni da mobile.
Il 98% di questi è user almeno su base mensile, e partecipano attivamente tre italiani su 4.
Il tempo speso su base quotidiana è di poco inferiore alle 2 ore.
YouTube e Facebook (sia come piattaforma, sia soprattutto come ecosistema in senso più ampio, includendo quindi WhatsApp, Messenger, Instagram) continuano a dominare il panorama delle piattaforme social più utilizzate nel nostro paese.
Vale comunque un principio di differenziazione già registrato negli anni scorsi: abbiamo infatti in media profili su oltre 7 piattaforme social diverse.
All’interno dell’ecosistema Facebook la fascia d’età 25-34 risulta essere la più presente, seguita da quelle 35-44 e 45-54, dato su cui influisce sicuramente la fortissima penetrazione di WhatsApp come piattaforma di messaggistica regina in Italia.
Da questa analisi risulta evidente come l’Italia sia un paese i cui utenti internet e in particolare social cerchino in essi svago e divertimento, su molte piattaforme diverse (7,4 in media) e per molto tempo (6 ore online, quasi 2 sui social, ogni giorno).
Per la comunicazione di Aziende e Associazioni sarà fondamentale capire che per raggiungere queste persone con un approccio strategico alla distribuzione e al coinvolgimento, vanno pensati contenuti ed esperienze che stimolino la conversazione e non vengano percepiti come interruzione, ma come arricchimento e proposta esattamente lì dove sono: quindi su internet.
Mobile
Sono quasi 86 milioni le connessioni mobili, vale a dire circa una e mezza per ciascuno di noi, la stragrande maggioranza prepagate e a banda larga (3g o superiore).
L’87% degli italiani utilizza device mobili per attività di messaggistica, mentre lato intrattenimento la fruizione di contenuti video da mobile interessa 4 italiani su 5 e il gaming un italiano su due.
E-commerce
Interessanti anche i dati relativi all’e-commerce: due italiani su tre effettuano acquisti o pagamenti online, e il 42% l’ha fatto da dispositivi mobili.
Le categorie merceologiche più in crescita in questo senso sono quelle relative al cibo e alla cura della persona (+18%) e arredamento ed elettrodomestici (+16%).
A livello globale
Anche sul piano globale continua ininterrotta la crescita della popolazione connessa: i 4,39 miliardi di persone registrati quest’anno sono più del doppio dei 2,08 miliardi del primo Global Digital report uscito a gennaio 2012.
Non male per il web, che il 12 marzo scorso ha spento 30 candeline.
Considerato questo scenario, che fare?
Occorre soprattutto cominciare a investire, tanto e bene, sulla funzione sociale delle infrastrutture immateriali, inserendo l’argomento sia all’interno dei programmi e delle agende di sviluppo, sia nella sua narrazione pubblica.
Un computer a volte può collegare un singolo o una periferia con un sistema centralizzato, ma è decisamente arrivato il momento, all’indomani della Settimana Europea della Cultura Digitale 2019 svoltasi dal 25 al 31 marzo, di comunicare il prossimo piano per lo sviluppo digitale ed introdurre concetti quali l’alfabetizzazione digitale, aumentando sicurezza e fiducia nella tecnologia, sviluppando competenze di sicurezza informatica, migliorando l’occupabilità sviluppando le giuste competenze per i nuovi lavori digitali.
Fonte:
DIGITAL 2019: tre italiano su cinque attivi sui Social per quasi due ore al giorno
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